Chiesa del SS. Rosario

Chiesa del SS. Rosario

Edificata nel 1626 come oratorio pubblico per la Confraternita del Rosario, la chiesa sorge sull’omonima via e custodisce all’interno due statue marmoree di scuola berniniana, raffiguranti un Angelo con la Veronica e un Angelo con corona di spine,situate nella cappella sulla destra dell’altare maggiore. Splendido il piccolo organo del barocco italiano ancora originale.
Si conservano reperti come bandiere della guerra di Lepanto.

DESCRIZIONE

La facciata: è in pietra e calce con struttura a paraste e cornici, di stile barocco.
Il campanile: è di strutttura a vela con una campana.
L'interno: è a navata unica, di struttura  articolata con cupola coperta fuori,intonaco e cornici.

Il tetto: è a cassettoni di legno.

Pavimento: in marmette. L'altare Maggiore è dedicato alla Madonna del Rosario, quello di sinistra a S. Carlo B. e S. Filippo Neri, quello di destra al SS. Crocifisso.
Origine e Vicende: è stata costruita dalla Confraternita dell SS. Rosario, ancora esistente, tra gli anni 1592-1626.
E' un bell'esempio di barocco armonico ed equilibrato. Ha un bel soffitto cassettonato a legno, piccola cupola, macchina di altare luminosa, ma abbastanza caricata e pesante. 
Nel 1683 vi fu trasportatoda Roma il corpo di S. Fausto martire e collocato nell'altare M. rifatto in quell'occasione.
E' ricca di un bell'arredamento e di sei medaglioni sulla vita della Madonna. Ha sempre funzionato fino ad ora, anche se i confratelli non officiano più come prima, secondo le antiche tradizioni, con il canto dell'Ufficio della Madonna e dei defunti.
Visite Pastorali: a. 1658 in poi.

STORIA DE "IL ROSARIO"

Sulla facciata del Campanile del Duomo inizia una via chiamata ora del Rosario fatta stendere dal grande Card. Alessandro Farnese, giuniore, nipote di Paolo III figlio di Pierluigi, Primo Duca di Castro e Ronciglione. Fa fede di ciò l'iscrizione che si legge in fondo alla via stessa, sulla facciata dell'ex palazzo Cacciati: ALEX. FARNESIUS CARD. LOCUM VEPRIBUS OBSITU AEDIFICIIS ORNARI VIAM FARNESIAM DUCI IUSSIT ANNO IUBILAEI 1575.
La zona occupata dalle via della Campana, Farnesiana e del Rosario prima dei Farnese si trovava dentro la cinta dell'antemurale che doveva rimanere sgombra e questo spiega perchè l'iscrizione parla di spine e sterpi.
La strada fatta stendere dal Card. Alessandro presto cambuò il nome venendo intitolata alla Chiesa del Rosario che vi fù costruita perchè servisse da Oratorio pubblico per la Confraternita omonima. Il nome di Farnesiana passò alla via parallela che inizia sulla faccia del Duomo.
L'Oratorio, dalla facciata modesta, è ad una navata con crociera appena abbozzata e presbiterio, di stile barocco. Il centro della crociera è sormontato da una cupola con la leggenda: Quasi plantatio rosae in Jericho A. D. 1626. 
S' ignora quando iniziò la sua costruzione. Non è appesentita da decorazioni.
Sull'altare del presbiterio, in una grande urna di rame munita di cristalli, è visibile lo scheletro di Fausto, martire. Le reliquie del martire vennero trasferite da Roma a Ronciglione il 3 Ottobre 1673 e collocate in detta urna dieci anni dopo.
L'archeologia cristiana era stata avviata dal Bosio e in qualcuna delle catacombe che venivano rintracciandosi fu trovata la salma di S. Fausto, indicata dalla stele sepolcrale che chiudeva il loculo in cui giaceva. Sulla parete del presbiterio, in cornu evangelii, è incastonato un rettangolo di marmo con la leggenda:  QUINTO NONAS OCTOBRIS OCCUBUIT ROMAE FAUSTUS. Questa stele, anche se venne a Ronciglione insieme alle reliquie di S. Fausto non è l'epitaffio originale, ma posteriore alla pace costantiniana, poichè il monogramma di Cristo, costituito dalle prime due consonanti greche del nome, comincia a comparire nell'arte e nel simbolismo cristiano, dopo la vittoria di Costantino su Massenzio ai Saxa Rubra (28 Ottobre 312).
[...] Sulla parete del cornu epistolae la Cofraternita del Rosario fece apporrre le seguenti iscrizioni:  SANCTI FAUSTI MARTYRIS QUI PRIMUM IN LYBIA POSTREMO ROMAE DECIO VALERIANO ET GALLIENO IMPERANTIBUS EXILIO LAPIDIBUS ET CARCERIBUS COMMINILITONES INTER NOVEM SECUNDUS DUODECIM  ANNORUM PRO CHRISTO MARTYRIUM PERPRESSUS ET OSSA TAM DIUTURNO PENE PERDITA CERTAMINE ET ROMA DIE 3 OCTOBRIS 1673 TRANSLATA SOCIETAS SS. ROSARII RONCILIONIS INTER PERENNES ROSARUM CORONAS ABSOLUTA NON TAME SATIS VENERATIONE REPOSUIT DIE SACRO PENTECOSTES TERTIO 1683.