Casa Museo Mariangela Virgili

Casa Museo Mariangela Virgili

Informazioni
Per le visite alla casa-museo e alla Chiesa, contattare preventivamente l’Associazione tramite:
Telefono: (0761-627570)
E-mail: info@mariangelavirgili.it

Storia
Nell’angolo più caratteristico di Piazza degli Angeli nel Borgo di Sotto, sorge uno dei monumenti più interessanti del centro storico di Ronciglione: il Palazzetto Ferretti, dimora della famiglia Virgili. Il palazzo, che presenta ancora oggi uno stemma nobiliare sul portone d’ingresso, una grande finestra rinascimentale e una più antica bifora, ospita al secondo piano l’appartamento abitato un tempo dalla famiglia della Venerabile Mariangela Virgili, Terziaria Carmelitana dell’Antica Osservanza, sulla cui persona è in corso un processo di beatificazione, nel quale l’Associazione Culturale Mariangela Virgili è attrice dal 1986.
La casa non è nient’altro che un’antica e tipica abitazione del XVII secolo che conserva ancora oggi le originali scale, pareti e porte lignee tuttora funzionanti, nonché parte degli arredi e oggetti devozionali, a testimonianza di un importantissimo culto extra liturgico, praticamente unico in Italia. L’abitazione è ormai da anni una Casa-Museo, che viene costantemente curata e mantenuta dall’Associazione C.M.V. Le pareti sono ricoperte di una particolare tappezzeria, costituita di un notevole numero di ex voto (XVII-XX sec.) e fotografie. La casa custodisce, inoltre, i libri delle firme e delle grazie conservati dal 1910, che registrano le migliaia di visitatori e devoti, provenienti da tutta Italia.
Ma chi era Mariangela Virgili? La Venerabile nacque di sette mesi l’8 settembre 1661 da Serafino Virgili, calzolaio e Lucia Finis. Primogenita di molti figli, sin da bambina espresse il desiderio di farsi monaca, volontà mossa da quella immensa fede che la spinse anche a partecipare al trasporto dei sassi per la costruzione del Duomo e a insegnare catechismo ai più piccoli. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1679, non poté fare a meno di aiutare la famiglia, rimasta in estrema povertà, andando a lavorare nei campi e nelle case di chi aveva bisogno. Ma ecco poi arrivare un difficile periodo di cecità durato ben undici anni, dal quale guarì, secondo i fedeli, per intercessione di san Giuseppe. Fu nel 1700 che entrò finalmente nel Terzo Ordine Carmelitano: da allora si dedicò esclusivamente ai diversi apostolati, vivendo di elemosine. Aiutò poveri, orfani, vedove, ma anche giovani donne, ammalati e carcerati. Nel 1706 decise di chiamare a Ronciglione Rosa Venerini da Viterbo, oggi canonizzata, invitandola ad aprire una casa per l’alfabetizzazione delle ragazze e per insegnare loro, tra le altre cose, anche a ricamare e a cucire. Ancora oggi le maestre Pie Venerini sono presenti a Ronciglione. Chi visita la sua casa rimane stupito nel vedere l’angusto recinto di tavole, che ci riporta alla memoria il giorno in cui il Crocifisso nella Chiesa delle Carmelitane di Sutri le disse: “Ti basti un cantone della tua casa e il tuo Monastero sarà tutto il Popolo di Ronciglione”. La Venerabile si fece, quindi, costruire questa piccola cella in casa, in cui passò tutte le sue notti nella preghiera e nelle penitenze. All’età di sessantasette anni rimase inferma a letto e vi restò fino al giorno della sua morte, sopraggiunta il 10 novembre 1734. Per tre giorni la sua salma fu esposta nella chiesa di Santa Maria del Popolo, dove poi venne sepolta: la folla sfondò le porte per poterla vedere e toccare, mentre i medici che le fecero l’autopsia constatarono che il suo sangue era ancora fresco e che il cadavere era flessibile a tre giorni dal decesso.
Nel 1998 su richiesta del presidente dell’Associazione Culturale Mariangela Virgili Agostino Trappolini, s.e. il Vescovo Divo Zadi autorizzò la costruzione della tomba della Venerabile nell’ex Cappella del “Cristo Morto” al Duomo, dove le sue spoglie trovano a tutt’oggi degna sepoltura in un sacello ornato di marmi finemente scolpiti, a titolo gratuito, da valenti artigiani ronciglionesi. L’Associazione, promotrice di tale iniziativa, si occupò della sistemazione dell’intera impresa, ponendo all’interno anche la lapide originaria della tomba risalente al 1734 e gelosamente conservata. Finalmente il 10 novembre 1999, nel giorno dell’anniversario della sua morte, con una solenne cerimonia in una chiesa gremita di fedeli, alla presenza del Vescovo e di tutto il clero ronciglionese, venne inaugurata quella bellissima opera.
L’attuale presidente, Bruno Pastorelli, ha reso noto che, nel 2013 il postulatore e nel 2015 l’avvocato hanno consegnato le relazioni sulla venerabile al relatore generale della congregazione delle cause dei santi.